Habitat
In Italia sono presenti due specie in pianta stabile, il Kalotermitide Kalotermes flavicollis Fabricius e il Rinotermitide Reticulitermes lucifugus.
Comportamento
Danneggiano il legno, sia asciutto che fradicio. Sono insetti sociali che vivono in colonie formate da differenti caste (re e regina, le operaie). Il rapporto tra le caste è regolato dai ferormoni, utili anche per guidare le operaie al cibo. Verso la primavera si ha la sciamatura, i maschi e le femmine, quando trovano un substrato attaccabile, possono dare inizio ad una nuova colonia. La scoperta delle termiti può essere fatta saggiando la consistenza del legno e riscontrando la presenza di ali abbandonate dopo la sciamatura.
Biologia
La femmina fecondata depone un piccolo numero di uova (anche più di un mese dopo la sciamatura) dalle quali nasceranno giovani rappresentanti della casta sterile, che saranno allevati dai genitori. Alla prima ovideposizione segue un periodo di riposo, e la prolificazione non riprende finché non siano schiuse tutte le uova deposte precedentemente. La fecondità della regina varia con le specie. Lo sviluppo embrionale (almeno nelle specie dei climi temperati) e quello postembrionale (più rapido nelle comunità anziane), procedono lentamente, e il secondo include diverse mute, prima delle quali l’insetto trascorre, in parecchie specie, un periodo di immobilità completa, coricato su un fianco e con le antenne e le zampe piegate all’indietro lungo il corpo.
L’accrescimento della comunità è correlato, oltre che con la fecondità della regina, con la natura e il microclima del luogo dove viene edificato il nido.
I reali dei Termitidi superiori possono avere una prodigiosa longevità e arrivare a vivere 80-100 anni; gli sterili vivono assai meno, parecchi mesi o alcuni anni.
Alimentazione
Questi insetti si alimentano soprattutto di cellulosa che ricavano da varie sostanze: legno di piante viventi, secco, marcio, infiltrato da colonie di batteri o da miceli fungini, foglie, steli, semi, funghi, licheni, manufatti (carta, cartone, ovatta, stoffe di cotone, ecc.).
Danni economici
I primi danni alle strutture lignee possono comparire anche dopo qualche anno dopo l’inizio dell’infestazione. Esse consumano il legno dall’interno, finché non rimane che un sottile strato esterno più duro. Per questo motivo creano danni immensi, dato che quando ci si accorge dell’infestazione è spesso tardi per salvare la parte lignea colpita. Se la parte colpita è una trave o una struttura di un edificio, a causa dell’attività trofica dell’insetto, perdono la loro caratteristica robustezza e si possono così generare pericolosi crolli delle strutture.