Insetti di importanza sanitaria
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preservando l’ambiente nel quale vivi o lavori.
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Culex pipiens o Zanzara comune
Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Anopheles spp. (responsabile della trasmissione della malaria), Culex spp. (principale vettore della febbre del nilo), e Aedes spp. (vettore di agenti virali della febbre gialla)
Biologia
Il ciclo vitale dura in linea di massima dura dai 4 giorni a un mese, variando in base alla temperatura e all’umidità. In un anno possono susseguirsi anche 15 cicli riproduttivi. Le zanzare ovodepongono generalmente sull’acqua (come pozze, ristagni, acqua contenuta in recipienti, sottovasi) nelle ore serali e alcune addirittura sul fango; le uova resistono all’essicamento estivo e schiudono simultaneamente quando i focolai sono sommersi dalle acque (es. piogge). Le larve vivono esclusivamente sott’acqua, respirano ossigeno atmosferico e si nutrono di piccole particelle presenti nell’acqua. Dopo la quarta muta le larve si trasformano in pupe, che non si nutrono e vivono vicino alla superficie dell’acqua, e si immergono solo se disturbate. L’adulto, dopo lo sfarfallamento, può allontanarsi a varie distanze in base alla specie (da poche centinaia di metri a qualche km).
Alimentazione
Ambo i sessi si cibano sostanze vegetali e zuccherine, ma soltanto le femmine sono ematofaghe (si nutrono del sangue dei mammiferi), di cui hanno bisogno per la maturazione delle uova.
Pericoli per la salute
La puntura delle zanzare, per quanto sia fastidiosa, non è di per se pericolosa (bisogna prestare particolare attenzione ai soggetti sensibili come i bambini), ma con la puntura possono essere trasmessi diversi virus e batteri responsabili di altrettante malattie (febbre del nilo, malaria, febbre gialla, dengue,).
Habitat e Comportamento
L’aggressività sull’uomo varia da specie a specie, e le punture possono avvenire in tutte le ore del giorno, ma si intensificano soprattutto al tramonto, durante la notte e all’alba. Inoltre, le zanzare possono essere trasportate passivamente a grandi distanze con l’ausilio di aerei e navi.
Anopheles spp. o Zanzara anofele
Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Anopheles spp. (responsabile della trasmissione della malaria), Culex spp. (principale vettore della febbre del nilo), e Aedes spp. (vettore di agenti virali della febbre gialla)
Biologia
Il ciclo vitale dura in linea di massima dura dai 4 giorni a un mese, variando in base alla temperatura e all’umidità. In un anno possono susseguirsi anche 15 cicli riproduttivi. Le zanzare ovodepongono generalmente sull’acqua (come pozze, ristagni, acqua contenuta in recipienti, sottovasi) nelle ore serali e alcune addirittura sul fango; le uova resistono all’essicamento estivo e schiudono simultaneamente quando i focolai sono sommersi dalle acque (es. piogge). Le larve vivono esclusivamente sott’acqua, respirano ossigeno atmosferico e si nutrono di piccole particelle presenti nell’acqua. Dopo la quarta muta le larve si trasformano in pupe, che non si nutrono e vivono vicino alla superficie dell’acqua, e si immergono solo se disturbate. L’adulto, dopo lo sfarfallamento, può allontanarsi a varie distanze in base alla specie (da poche centinaia di metri a qualche km).
Alimentazione
Ambo i sessi si cibano sostanze vegetali e zuccherine, ma soltanto le femmine sono ematofaghe (si nutrono del sangue dei mammiferi), di cui hanno bisogno per la maturazione delle uova.
Pericoli per la salute
La puntura delle zanzare, per quanto sia fastidiosa, non è di per se pericolosa (bisogna prestare particolare attenzione ai soggetti sensibili come i bambini), ma con la puntura possono essere trasmessi diversi virus e batteri responsabili di altrettante malattie (febbre del nilo, malaria, febbre gialla, dengue,).
Habitat e Comportamento
L’aggressività sull’uomo varia da specie a specie, e le punture possono avvenire in tutte le ore del giorno, ma si intensificano soprattutto al tramonto, durante la notte e all’alba. Inoltre, le zanzare possono essere trasportate passivamente a grandi distanze con l’ausilio di aerei e navi.
Aedes albopictus o Zanzara tigre
Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Anopheles spp. (responsabile della trasmissione della malaria), Culex spp. (principale vettore della febbre del nilo), e Aedes spp. (vettore di agenti virali della febbre gialla)
Biologia
Il ciclo vitale dura in linea di massima dura dai 4 giorni a un mese, variando in base alla temperatura e all’umidità. In un anno possono susseguirsi anche 15 cicli riproduttivi. Le zanzare ovodepongono generalmente sull’acqua (come pozze, ristagni, acqua contenuta in recipienti, sottovasi) nelle ore serali e alcune addirittura sul fango; le uova resistono all’essicamento estivo e schiudono simultaneamente quando i focolai sono sommersi dalle acque (es. piogge). Le larve vivono esclusivamente sott’acqua, respirano ossigeno atmosferico e si nutrono di piccole particelle presenti nell’acqua. Dopo la quarta muta le larve si trasformano in pupe, che non si nutrono e vivono vicino alla superficie dell’acqua, e si immergono solo se disturbate. L’adulto, dopo lo sfarfallamento, può allontanarsi a varie distanze in base alla specie (da poche centinaia di metri a qualche km).
Alimentazione
Ambo i sessi si cibano sostanze vegetali e zuccherine, ma soltanto le femmine sono ematofaghe (si nutrono del sangue dei mammiferi), di cui hanno bisogno per la maturazione delle uova.
Pericoli per la salute
La puntura delle zanzare, per quanto sia fastidiosa, non è di per se pericolosa (bisogna prestare particolare attenzione ai soggetti sensibili come i bambini), ma con la puntura possono essere trasmessi diversi virus e batteri responsabili di altrettante malattie (febbre del nilo, malaria, febbre gialla, dengue,).
Habitat e Comportamento
Il volo della zanzara tigre, riconoscibile dalle altre specie per la presenza di bande bianche e nere sul corpo e sulle zampe (vedi foto), è silenzioso, e durante la prima fase di colonizzazione di un nuovo territorio i focolai sono limitati a piccoli contenitori e copertoni d’auto; volano a bassa altezza e durante il giorno trovano riparo nelle siepi e nella bassa vegetazione
Musca domestica o Mosca domestica
Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Musca Domestica (la mosca comune – vedi foto), Hipoboscidae (mosca cavallina), la mosca verde (Lucilia sericata)
Biologia
Il ciclo biologico delle mosche ha una durata che può variare da 8-10 a 45-50 gg, in base alla temperatura e all’umidità ambientale. Raggiunge la completa maturità 24-48 ore dopo lo sfarfallamento. L’ovodeposizione avviene in presenza di sostanze organiche in decomposizione, in particolare nei depositi di immondizia e nei letamai, e può avvenire in diversi steps ogni 2/4 giorni. Le larve sono allungate di forma cilindrica e cercano le sostanze organiche in cui sono in atto processi fermentativi con temperatura intorno ai 40 °C per continuare il proprio sviluppo. Dopo la terza muta le larve non si nutrono più e abbandonano il substrato in cui sono cresciute per interrarsi nel terreno e diventare così pupe. Lo stadio adulto dura da 1 a 3 mesi, e la femmina può iniziare la deposizione delle uova dopo 48 ore dallo sfarfallamento; negli ambienti caldi e protetti (allevamenti, abitazioni) rimane attiva e si riproduce per tutto l’anno.
Alimentazione
Per la particolare conformazione della proboscide, la mosca può ingerire direttamente solo cibi liquidi, ma può liquefare alcuni cibi solidi rigurgitandovi la propria saliva.
Pericoli per la salute
Le mosche frequentano luoghi ricchi di batteri e virus patogeni (feci, rifiuti) e, a causa delle loro deiezioni e al loro sistema di rigurgito contemporaneo al pasto, sono pericolosi vettori di malattie per l’essere umano, come la dissenteria, gastroenterite, tubercolosi, colera, tifo, ecc.
Habitat e Comportamento
Generalmente la presenza massiccia delle mosche è dovuta alla altrettanta presenza di rifiuti, letame, e altre sostanze organiche in decomposizione. Le mosche, essendo attratte da sostanze organiche in decomposizione sono vettori di tanti batteri che possono essere trasportati sugli alimenti sia meccanicamente (semplicemente tramite le zampe) che biologicamente (contenuti nell’apparato digerente dell’insetto); quest’ultima modalità di trasmissione avviene quando, durante l’attività trofica della mosca, essa rigurgita per liquefare un cibo solido di cui intende cibarsi e, più in generale, quando per mantenersi leggera e quindi pronta al volo in caso di pericolo, defeca sull’alimento durante il pasto. Le aree maggiormente infestate sono in genere facilmente rilevabili per la presenza su di esse delle feci e del rigurgito, che appaiono come piccole macchioline brune o nerastre.
Lucilia spp. o Moscone verde della carne
Distribuzione
Diverse specie presenti nel territorio, tra cui le specie Musca Domestica (la mosca comune – vedi foto), Hipoboscidae (mosca cavallina), la mosca verde (Lucilia sericata)
Biologia
Il ciclo biologico delle mosche ha una durata che può variare da 8-10 a 45-50 gg, in base alla temperatura e all’umidità ambientale. Raggiunge la completa maturità 24-48 ore dopo lo sfarfallamento. L’ovodeposizione avviene in presenza di sostanze organiche in decomposizione, in particolare nei depositi di immondizia e nei letamai, e può avvenire in diversi steps ogni 2/4 giorni. Le larve sono allungate di forma cilindrica e cercano le sostanze organiche in cui sono in atto processi fermentativi con temperatura intorno ai 40 °C per continuare il proprio sviluppo. Dopo la terza muta le larve non si nutrono più e abbandonano il substrato in cui sono cresciute per interrarsi nel terreno e diventare così pupe. Lo stadio adulto dura da 1 a 3 mesi, e la femmina può iniziare la deposizione delle uova dopo 48 ore dallo sfarfallamento; negli ambienti caldi e protetti (allevamenti, abitazioni) rimane attiva e si riproduce per tutto l’anno.
Alimentazione
Per la particolare conformazione della proboscide, la mosca può ingerire direttamente solo cibi liquidi, ma può liquefare alcuni cibi solidi rigurgitandovi la propria saliva.
Pericoli per la salute
Le mosche frequentano luoghi ricchi di batteri e virus patogeni (feci, rifiuti) e, a causa delle loro deiezioni e al loro sistema di rigurgito contemporaneo al pasto, sono pericolosi vettori di malattie per l’essere umano, come la dissenteria, gastroenterite, tubercolosi, colera, tifo, ecc.
Habitat e Comportamento
Generalmente la presenza massiccia delle mosche è dovuta alla altrettanta presenza di rifiuti, letame, e altre sostanze organiche in decomposizione. Le mosche, essendo attratte da sostanze organiche in decomposizione sono vettori di tanti batteri che possono essere trasportati sugli alimenti sia meccanicamente (semplicemente tramite le zampe) che biologicamente (contenuti nell’apparato digerente dell’insetto); quest’ultima modalità di trasmissione avviene quando, durante l’attività trofica della mosca, essa rigurgita per liquefare un cibo solido di cui intende cibarsi e, più in generale, quando per mantenersi leggera e quindi pronta al volo in caso di pericolo, defeca sull’alimento durante il pasto. Le aree maggiormente infestate sono in genere facilmente rilevabili per la presenza su di esse delle feci e del rigurgito, che appaiono come piccole macchioline brune o nerastre.
Phlebotomus o Papataci
Distribuzione
In Italia è presente il genere Phlebotomus (vedi foto) che comprende 7 specie di interesse sanitario, oltre al genere Sergentomyia, che però non è di interesse sanitario dato che attacca e si nutre solo di animali eterotermi (cosiddetti “a sangue freddo”).
Biologia
Il ciclo di sviluppo comprende gli stadi di uovo, larva, pupa e adulto. Avvenuto il pasto ematico, la femmina matura le uova che dopo 8-9 giorni vengono deposte in screpolature della pavimentazione, in scantinati, tane di roditori e in generale dove è presente un elevato tasso di umidità e dei detriti organici. Ogni deposizione è composta di diverse decine di uova, che dopo circa una settimana si schiudono e le larve iniziano a nutrirsi della frazione organica presente. Lo sviluppo completo dell’insetto avviene dopo un mese circa, il tutto condizionato dalla temperatura e dall’umidità ambientale.
Alimentazione
I maschi si nutrono di nettare dei fiori e melate prodotte dagli afidi, mentre le femmine sono ematofaghe e si nutrono del sangue di mammiferi come il cane e l’essere umano.
Pericoli per la salute
Oltre al fastidio dato dalla puntura di questo insetto, che si manifesta sull’uomo come bolle infiammate più o meno pruriginose, i pappataci sono vettori di tre agenti patogeni responsabili di altrettante malattie come la Leishmaniasi, la cosiddetta “febbre dei pappataci” e la Bartonellosi.
Habitat e Comportamento
Gli adulti hanno attività principalmente crepuscolare e notturna, con picchi verso mezzanotte e all’alba, e restano molto vicini ai focolai larvali. Il resto del giorno viene trascorso in angoli freschi e bui delle abitazioni, cantine, asperità del suolo e all’aperto tra la vegetazione e i cavi degli alberi.
Ctenocephalides canis o Pulce del cane
Distribuzione
Presente nel nostro territorio
Biologia
Le pulci sono parassiti ematofagi (si nutrono di sangue) di animali a sangue caldo. La riproduzione nelle femmine avviene esclusivamente dopo un pasto ematico, ogni femmina si accoppia con più maschi e inizia l’ovodeposizione dopo 24-48 ore dal termine del primo pasto. Il numero di uova deposto varia in base alla specie; le stesse sono deposte nei substrati dei luoghi frequentati dall’ospite e solo raramente sull’ospite. La schiusa avviene dopo circa 20 giorni; le larve si nutrono di detriti organici e delle feci degli adulti. Gli adulti sono molto longevi e in presenza degli ospiti possono vivere anche centinaia di giorni, mentre in mancanza di ospiti (quindi a digiuno) non resistono oltre i 30 giorni. Il ciclo completo di sviluppo comprende circa 20 giorni a temperature intorno ai 30°C, mentre cresce esponenzialmente al diminuire della temperatura.
Alimentazione
Sia la femmina che il maschio si nutrono di sangue di animali a sangue caldo; il pasto dura in genere mezz’ora, l’animale compie diversi pasti al giorno.
Pericoli per la salute
Le pulci sono vettori di numerosi agenti patogeni, che principalmente acquisiscono da altri animali con la loro attività trofica (si ricordino le famose epidemie di peste causate proprio dalla trasmissione del virus responsabile dal ratto all’uomo). Nei soggetti allergici possono anche provocare lesioni pruriginose che possono sfociare in dermatite.
Habitat e Comportamento
La pulce del cane, contrariamente a quanto si pensi, raramente infesta in ambiente antropico e colpisce principalmente i cani che vivono allo stato naturale. Per questo motivo è raro che sia responsabile di pulicasi umana, dato che infesta ospiti che conducono una vita all’aperto.
Ctenocephalides felis o Pulce del gatto
Distribuzione
Presente nel nostro territorio
Biologia
Le pulci sono parassiti ematofagi (si nutrono di sangue) di animali a sangue caldo. La riproduzione nelle femmine avviene esclusivamente dopo un pasto ematico, ogni femmina si accoppia con più maschi e inizia l’ovodeposizione dopo 24-48 ore dal termine del primo pasto. Il numero di uova deposto varia in base alla specie; le stesse sono deposte nei substrati dei luoghi frequentati dall’ospite e solo raramente sull’ospite. La schiusa avviene dopo circa 20 giorni; le larve si nutrono di detriti organici e delle feci degli adulti. Gli adulti sono molto longevi e in presenza degli ospiti possono vivere anche centinaia di giorni, mentre in mancanza di ospiti (quindi a digiuno) non resistono oltre i 30 giorni. Il ciclo completo di sviluppo comprende circa 20 giorni a temperature intorno ai 30°C, mentre cresce esponenzialmente al diminuire della temperatura.
Alimentazione
Sia la femmina che il maschio si nutrono di sangue di animali a sangue caldo; il pasto dura in genere mezz’ora, l’animale compie diversi pasti al giorno.
Pericoli per la salute
Le pulci sono vettori di numerosi agenti patogeni, che principalmente acquisiscono da altri animali con la loro attività trofica (si ricordino le famose epidemie di peste causate proprio dalla trasmissione del virus responsabile dal ratto all’uomo). Nei soggetti allergici possono anche provocare lesioni pruriginose che possono sfociare in dermatite.
Habitat e Comportamento
La pulce del gatto può infestare anche i cani e ha la caratteristica di non abbandonare l’ospite anche dopo il pasto, salvo che per la deposizione delle uova. E’ una specie termofila e sinantropa, attualmente è la maggiore responsabile della pulicasi umana. Gli adulti hanno una vita relativamente lunga, da qualche mese ad un anno.
Pulex irritans o Pulce dell’uomo
Distribuzione
Presente nel nostro territorio
Biologia
Le pulci sono parassiti ematofagi (si nutrono di sangue) di animali a sangue caldo. La riproduzione nelle femmine avviene esclusivamente dopo un pasto ematico, ogni femmina si accoppia con più maschi e inizia l’ovodeposizione dopo 24-48 ore dal termine del primo pasto. Il numero di uova deposto varia in base alla specie; le stesse sono deposte nei substrati dei luoghi frequentati dall’ospite e solo raramente sull’ospite. La schiusa avviene dopo circa 20 giorni; le larve si nutrono di detriti organici e delle feci degli adulti. Gli adulti sono molto longevi e in presenza degli ospiti possono vivere anche centinaia di giorni, mentre in mancanza di ospiti (quindi a digiuno) non resistono oltre i 30 giorni. Il ciclo completo di sviluppo comprende circa 20 giorni a temperature intorno ai 30°C, mentre cresce esponenzialmente al diminuire della temperatura.
Alimentazione
Sia la femmina che il maschio si nutrono di sangue di animali a sangue caldo; il pasto dura in genere mezz’ora, l’animale compie diversi pasti al giorno.
Pericoli per la salute
Le pulci sono vettori di numerosi agenti patogeni, che principalmente acquisiscono da altri animali con la loro attività trofica (si ricordino le famose epidemie di peste causate proprio dalla trasmissione del virus responsabile dal ratto all’uomo). Nei soggetti allergici possono anche provocare lesioni pruriginose che possono sfociare in dermatite.
Habitat e Comportamento
La pulce dell’uomo è una specie di pulce di nido che resta sull’ospite il tempo necessario a compiere il pasto ematico che però avviene solo a temperature superiori a 13°C. Gli adulti sono molto longevi e possono vivere per più di un anno. Avvenuto il pasto e l’accoppiamento le femmine si recano in fessure dove sono presenti detriti di origine organica e depongono le uova.
Cimex lectularius o Cimice dei letti
Distribuzione
Specie cosmopolita, facilmente trasportabile con le valigie e i vestiti durante i viaggi.
Biologia
Il ciclo di vita è composto da tre fasi: uovo, neanide e adulto. Ogni femmina depone fino a 400 uova in un periodo di tempo di circa 3 mesi; sono deposte negli stessi ambienti in cui si rifugiano gli adulti. L’uovo impiega 8 giorni prima di schiudersi, se la temperatura è di 25°C. Lo sviluppo degli stadi giovanili richiede una certa quantità di sangue, anche se riescono a sopravvivere a lunghi periodi di digiuno. Gli adulti a digiuno hanno un corpo fortemente appiattito di forma quasi rotonda, mentre appena effettuato il pasto la loro forma diventa molto allungata. A temperature molto basse sospendono la loro attività per parecchio tempo (da 4 mesi ad un anno). In condizioni ottimali gli adulti si nutrono durante la notte per 3/10 minuti una volta alla settimana e possono riprodursi in qualsiasi periodo dell’anno.
Alimentazione
Le cimici dei letti (sia il maschio che la femmina) sono ematofaghe, quindi si nutrono di sangue.
Pericoli per la salute
Non hanno particolare importanza come vettori di determinate malattie, ma in soggetti allergici possono creare reazioni più o meno importanti a seguito delle punture, peraltro indolore. Infestazioni massicce e ripetute sono fonte di stress psicologico.
Habitat e Comportamento
In origine erano presenti in maniera cosmopolita ed indice di ambienti malsani e sporchi, oggi invece la si può trovare facilmente in treni, camere di albergo, anche puliti e ben tenuti. In genere vivono aggregate.
Phthirus pubis o Pidocchio del pube
Distribuzione
Molto raro in Italia.
Biologia
Il ciclo di sviluppo comprende tre fasi: uovo, neanide e adulto. Raggiunta la maturità sessuale avviene l’accoppiamento; le femmine hanno una vita che va dai 20 ai 60 giorni, durante i quali depongono ogni giorno delle uova dopo l’inseminazione fino a un massimo di 80 uova totali. Lo sviluppo embrionale avviene con tempistiche variabili in base alla specie (nel caso del pidocchio del corpo l’allontanamento delle uova dall’ospite per più di 4 ore determina la devitalizzazione delle stesse). Si ha una generazione di pidocchi all’incirca ogni 20 giorni.
Alimentazione
Il pidocchio del pube è ematofago. Gli adulti possono resistere a digiuno soltanto per poche decine di ore (55-85 ore a 23°C)
Pericoli per la salute
I pidocchi presenti in Europa non sono vettori di particolari malattie, anche se possono causare reazioni allergiche in soggetti particolarmente sensibili.
Habitat e Comportamento
Si localizza nei peli pubici e inguinali e, raramente, sulle ciglia e sulle sopracciglia. Viene principalmente trasmesso per contatto sessuale, ma anche attraverso l’utilizzo di indumenti intimi non lavati. In Italia viene isolata prevalentemente in soggetti con abitudini sessuali scorrette.
Pediculus humanus o Pidocchio del corpo
Distribuzione
Molto raro in Italia.
Biologia
Il ciclo di sviluppo comprende tre fasi: uovo, neanide e adulto. Raggiunta la maturità sessuale avviene l’accoppiamento; le femmine hanno una vita che va dai 20 ai 60 giorni, durante i quali depongono ogni giorno delle uova dopo l’inseminazione fino a un massimo di 80 uova totali. Lo sviluppo embrionale avviene con tempistiche variabili in base alla specie (nel caso del pidocchio del corpo l’allontanamento delle uova dall’ospite per più di 4 ore determina la devitalizzazione delle stesse). Si ha una generazione di pidocchi all’incirca ogni 20 giorni.
Alimentazione
Il pidocchio del corpo compie 1-2 pasti al giorno sottraendo più di un milligrammo di sangue al giorno. Gli adulti possono resistere a digiuno soltanto per poche decine di ore (55-85 ore a 23°C)
Pericoli per la salute
I pidocchi presenti in Europa non sono vettori di particolari malattie, anche se possono causare reazioni allergiche in soggetti particolarmente sensibili.
Habitat e Comportamento
Si localizza in tutto il corpo, generalmente nel tronco. Il parassita trascorre la maggior parte della sua vita nei vestiti dell’ospite e si reca sul corpo solo per il pasto. In Italia il parassita è molto raro e si riscontra principalmente dove le condizioni igieniche personali vengono meno.
Pediculus humanus capitis o Pidocchio del capo
Distribuzione
Abbastanza presente in Italia, soprattutto negli asili e nelle scuole primarie.
Biologia
Il ciclo di sviluppo comprende tre fasi: uovo, neanide e adulto. Raggiunta la maturità sessuale avviene l’accoppiamento; le femmine hanno una vita che va dai 20 ai 60 giorni, durante i quali depongono ogni giorno delle uova dopo l’inseminazione fino a un massimo di 80 uova totali. Lo sviluppo embrionale avviene con tempistiche variabili in base alla specie (nel caso del pidocchio del corpo l’allontanamento delle uova dall’ospite per più di 4 ore determina la devitalizzazione delle stesse). Si ha una generazione di pidocchi all’incirca ogni 20 giorni.
Alimentazione
Il pidocchio del capo compie un pasto ogni 2-3 ore. Gli adulti possono resistere a digiuno soltanto per poche decine di ore (55-85 ore a 23°C)
Pericoli per la salute
I pidocchi presenti in Europa non sono vettori di particolari malattie, anche se possono causare reazioni allergiche in soggetti particolarmente sensibili.
Habitat e Comportamento
Si localizza soprattutto sul capo (dietro alle orecchie e alla base del cuoio capelluto). Colpisce neanche tanto di rado i bambini in età prescolare e scolare. La trasmissione indiretta può avvenire attraverso indumenti infestati che vengono scambiati tra due o più soggetti.
Blatta orientalis o Blatta orientale
Distribuzione
Sono cosmopolite e presenti in tutto il mondo, diffuse rapidamente e inesorabilmente con gli scambi commerciali e il trasporto di alimenti con le navi, rifugiandosi nei depositi delle merci, nelle fognature.
Biologia
Il ciclo vitale è composto da tre stadi: uovo (ooteca), neanidi, adulto. Le uova (da 12 a 40) sono contenute in un piccolo involucro chiamato ooteca, deposte ad intervalli di 5/15 giorni, nascoste o interrate nei pressi del cibo o comunque di sostanze organiche in generale. I piccoli, già simili agli adulti, subiscono 5/12 mute e la loro maturazione avviene molto lentamente (da 40 giorni a 3 anni). Gli adulti in funzione della specie vivono da 4/6 mesi (B. Orientale, B. Germanica) e fino a 2 anni (B. americana).
Alimentazione
Le blatte sono animali onnivori, e sono attratti da rifiuti organici di ogni natura, da luoghi in cui è presente cibo, carta, feci.
Pericoli per la salute
Sono importanti vettori di batteri e virus patogeni responsabili di gravi malattie; causano, inoltre, reazioni allergiche nei bambini e negli asmatici che inalano o ingeriscono dei resti di blatte morte.
Habitat e Comportamento
Le blatte sono animali prevalentemente lucifughi, quindi sono particolarmente attivi nelle ore notturne. Durante il giorno si nascondono in luoghi inaccessibili e bui. Causano danni non tanto per ciò che mangiano, ma soprattutto per l’inquinamento dei prodotti alimentari con cui vanno a contatto, impregnandoli con odori caratteristici. Vivono prevalentemente in colonie e se gli avvistamenti vengono effettuati con facilità anche durante il giorno è indice di infestazione importante e ad uno stadio ormai avanzato.
Periplaneta americana o Blatta americana
Distribuzione
Sono cosmopolite e presenti in tutto il mondo, diffuse rapidamente e inesorabilmente con gli scambi commerciali e il trasporto di alimenti con le navi, rifugiandosi nei depositi delle merci, nelle fognature.
Biologia
Il ciclo vitale è composto da tre stadi: uovo (ooteca), neanidi, adulto. Le uova (da 12 a 40) sono contenute in un piccolo involucro chiamato ooteca, deposte ad intervalli di 5/15 giorni, nascoste o interrate nei pressi del cibo o comunque di sostanze organiche in generale. I piccoli, già simili agli adulti, subiscono 5/12 mute e la loro maturazione avviene molto lentamente (da 40 giorni a 3 anni). Gli adulti in funzione della specie vivono da 4/6 mesi (B. Orientale, B. Germanica) e fino a 2 anni (B. americana).
Alimentazione
Le blatte sono animali onnivori, e sono attratti da rifiuti organici di ogni natura, da luoghi in cui è presente cibo, carta, feci.
Pericoli per la salute
Sono importanti vettori di batteri e virus patogeni responsabili di gravi malattie; causano, inoltre, reazioni allergiche nei bambini e negli asmatici che inalano o ingeriscono dei resti di blatte morte.
Habitat e Comportamento
Le blatte sono animali prevalentemente lucifughi, quindi sono particolarmente attivi nelle ore notturne. Durante il giorno si nascondono in luoghi inaccessibili e bui. Causano danni non tanto per ciò che mangiano, ma soprattutto per l’inquinamento dei prodotti alimentari con cui vanno a contatto, impregnandoli con odori caratteristici. Vivono prevalentemente in colonie e se gli avvistamenti vengono effettuati con facilità anche durante il giorno è indice di infestazione importante e ad uno stadio ormai avanzato.
Blattella germanica o blatta germanica
Distribuzione
Sono cosmopolite e presenti in tutto il mondo, diffuse rapidamente e inesorabilmente con gli scambi commerciali e il trasporto di alimenti con le navi, rifugiandosi nei depositi delle merci, nelle fognature.
Biologia
Il ciclo vitale è composto da tre stadi: uovo (ooteca), neanidi, adulto. Le uova (da 12 a 40) sono contenute in un piccolo involucro chiamato ooteca, deposte ad intervalli di 5/15 giorni, nascoste o interrate nei pressi del cibo o comunque di sostanze organiche in generale. I piccoli, già simili agli adulti, subiscono 5/12 mute e la loro maturazione avviene molto lentamente (da 40 giorni a 3 anni). Gli adulti in funzione della specie vivono da 4/6 mesi (B. Orientale, B. Germanica) e fino a 2 anni (B. americana).
Alimentazione
Le blatte sono animali onnivori, e sono attratti da rifiuti organici di ogni natura, da luoghi in cui è presente cibo, carta, feci.
Pericoli per la salute
Sono importanti vettori di batteri e virus patogeni responsabili di gravi malattie; causano, inoltre, reazioni allergiche nei bambini e negli asmatici che inalano o ingeriscono dei resti di blatte morte.
Habitat e Comportamento
Le blatte sono animali prevalentemente lucifughi, quindi sono particolarmente attivi nelle ore notturne. Durante il giorno si nascondono in luoghi inaccessibili e bui. Causano danni non tanto per ciò che mangiano, ma soprattutto per l’inquinamento dei prodotti alimentari con cui vanno a contatto, impregnandoli con odori caratteristici. Vivono prevalentemente in colonie e se gli avvistamenti vengono effettuati con facilità anche durante il giorno è indice di infestazione importante e ad uno stadio ormai avanzato.
Dermatophagoides pteronyssinus o Acaro della polvere
Distribuzione
Sono cosmopoliti e presenti praticamente in tutto il mondo ove presente un clima temperato-tropicale.
Biologia
Il ciclo di vita degli acari si compone fondamentalmente dei seguenti stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Le uova vengono deposte in differente numero in base alla specie. L’intero ciclo di crescita si completa in 30 giorni circa.
Alimentazione
L’acaro della polvere si nutre di sostanze organiche, come frammenti di insetti, resti di pelle umana, funghi, ecc.
Pericoli per la salute
Date le piccole dimensioni, gli acari possono essere facilmente inalati insieme alle loro feci, ai frammenti del loro corpo. Tale inalazione può, nei soggetti particolarmente sensibili, scatenare allergie.
Habitat e Comportamento
Vive nella polvere e nei resti organici (funghi e disquamazione cutanea), che sono presenti in materassi, divani, tappeti, ecc. Vivono bene in ambienti umidi, scarsamente arieggiati e scarsamente illuminati dalla luce naturale.
Ixodidae o Zecca dura
Distribuzione
Sono cosmopoliti e presenti praticamente in tutto il mondo ove presente un clima temperato-tropicale.
Biologia
Il ciclo di sviluppo prevede 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. L’ovideposizione può avvenire anche sull’ospite, oltre che sul substrato.
Alimentazione
Si nutrono di sangue di tutti i mammiferi (anche l’uomo).
Pericoli per la salute
Con il morso possono essere veicolati nell’uomo diversi agenti patogeni.
Habitat e Comportamento
Le larve e le ninfe infestano di solito i mammiferi più piccoli (come roditori), mentre gli adulti sono maggiormente legati ad uccelli e mammiferi più grandi, come il cane. Questa zecca si adatta benissimo agli ambienti urbani, dove ha più probabilità di attaccare l’uomo.
Argasidae o Zecca molle
Distribuzione
Sono cosmopoliti e presenti praticamente in tutto il mondo ove presente un clima temperato-tropicale.
Biologia
Il ciclo biologico si presenta con 4 stadi principali: uovo, larva, ninfa, adulto. L’ovideposizione avviene nel substrato (solitamente il nido dell’ospite).
Alimentazione
Si nutrono di sangue di piccoli mammiferi e uccelli.
Pericoli per la salute
Questa specie aggredisce l’uomo durante le ore notturne. Con il morso possono essere veicolati nell’uomo diversi agenti patogeni.
Habitat e Comportamento
Questa zecca non vive sull’ospite, ma durante il giorno rimane nel substrato (il nido dell’ospite) e solo di notte, quando l’ospite riposa, compie il pasto ematico. Possono attaccare l’uomo e infestare gli ambienti in cui vive, soprattutto quando viene allontanato l’ospite abituale della zecca.
Latrodectus tredecimguttatus o Malmignatta
Distribuzione
In tutto il territorio del Mediterraneo
Biologia
Dopo l’accoppiamento tra il maschio e la femmina, procedura peraltro molto laboriosa e particolare, la femmina depone le uova in una cosiddetta “capsula”; lo sviluppo delle uova è diretto, e l’intero ciclo biologico può durare da 1-2 anni fino agli 8 anni.
Alimentazione
I ragni non possono masticare, ma soltanto ingerire prede semiliquefatte. Le principali prede sono piccoli insetti.
Pericoli per la salute
In caso di morso, il ragno inietta il suo veleno. Più della metà delle persone punte non sente dolore immediato; dopo pochi minuti insorgono forti spasmi muscolari, accompagnate da oppressione toracica. Oltre a questo compaiono agitazione psicomotoria, nausea, vomito. L’avvelenamento può avere un decorso grave nei bambini e nei soggetti anziani (rapporto peso corporeo/quantità di veleno); negli adulti la prognosi è buona nella maggior parte dei casi anche in assenza di trattamento farmacologico, anche se è sempre meglio un controllo medico. Oltre a ciò, per i soggetti allergici e aracnofobi ci sono anche le problematiche di tipo allergiche e psicologiche (shock anafilattici ed attacchi di panico).
Habitat e Comportamento
Frequenta ambienti all’aperto, in particolare si rinviene sulle pietre alla base dei vegetali in campagna. Le eventuali aggressioni all’uomo avvengono in ambiente naturale o rurale, ed è rara la presenza nelle abitazioni. La tecnica di cattura delle sue prede è caratterizzata o dalla trappola (ragnatela) o dall’agguato, cosa che vale per tutti i ragni esistenti. E’ molto raro che il ragno attacchi l’uomo, di solito in caso di incontro si dà alla fuga, e punge solo se si sente minacciato o per contatto accidentale.
Loxosceles rufescens o Ragno violino
Distribuzione
Presente in tutta Italia, anche in Sardegna
Biologia
Dopo l’accoppiamento tra il maschio e la femmina, procedura peraltro molto laboriosa e particolare, la femmina depone le uova in una cosiddetta “capsula”; lo sviluppo delle uova è diretto, e l’intero ciclo biologico può durare da 1-2 anni fino agli 8 anni.
Alimentazione
I ragni non possono masticare, ma soltanto ingerire prede semiliquefatte. Le principali prede sono piccoli insetti.
Pericoli per la salute
In caso di morso provoca il cosiddetto loxoscelismo, che può essere di tipo cutaneo o necrotico. Nel primo caso attorno alla sede del morso si manifestano dolore e edema molto esteso e marcato che di solito deforma il distretto anatomico interessato. il loxoscelismo necrotico invece consiste in dolore urente e nel giro di 12 ore compare nella sede del morso compare una lesione importante. Nelle ore successive la lesione si evolve in ulcera necrotica di difficile guarigione e che richiede molti mesi per sparire del tutto. Oltre a ciò, per i soggetti allergici e aracnofobi ci sono anche le problematiche di tipo allergiche e psicologiche (shock anafilattici ed attacchi di panico).
Habitat e Comportamento
Frequenta ambienti all’aperto ma è frequente anche nelle abitazioni. In natura vive sotto le rocce, nei cavi degli alberi e nelle crepe dei muri; è favorito da condizioni di temperatura mite e bassa umidità. La tecnica di cattura delle sue prede è caratterizzata o dalla trappola (ragnatela) o dall’agguato, cosa che vale per tutti i ragni esistenti. E’ molto raro che il ragno attacchi l’uomo, di solito in caso di incontro si dà alla fuga, e punge solo se si sente minacciato o per contatto accidentale.
Vespula spp. o Vespa comune
Distribuzione
Tutte le specie sono molto diffuse in tutta Europa, le quattro sopra riportate le ritroviamo diffuse omogeneamente anche nel nostro territorio
Biologia
La biologia varia da specie a specie ma può essere riassunta per tutte le specie come segue. Le vespe vivono in colonie monoginiche, matriarcali annue dove svernano solo le femmine feconde, che in primavera danno origine ad una nuova colonia (cosiddette fondatrici). In primavera nel nido sono presenti solo una femmina fertile e già fecondata dal precedente autunno e una serie di operaie, il cui numero aumenta progressivamente nei mesi successivi. Le operaie (sterili) si occupano dei lavori di ampliamento del nido e dell’allevamento della prole (anche quella maschile e le future regine feconde). A metà/fine estate avviene l’accoppiamento tra le femmine e i maschi della colonia, e la stessa colonia tende così a scindersi lasciando liberi i membri di dedicarsi alla ricerca di liquidi zuccherini fino ad autunno inoltrato, quando i maschi e le operaie iniziano a morire e le femmine inseminate trascorrono l’inverno in cavità di tronchi, fessure del legno, buchi dei muri, ecc.
Alimentazione
Le vespe si alimentano di liquidi zuccherini dei fiori, dei frutti e dalle larve in sviluppo. Le larve invece sono carnivore e si nutrono di insetti e ragni catturati e ridotti in poltiglia dagli adulti.
Pericoli per la salute
Le vespe sono pericolose per via delle loro punture, dato che ad ogni puntura esse iniettano del veleno nel corpo della vittima. Ogni vespa può pungere ripetutamente, quindi con la quantità di punture ricevute in un breve periodo aumenta anche la pericolosità di questi insetti. Tuttavia occorre prestare particolare attenzione anche ad una sola puntura quando la sede di quest’ultima viene identificata nella zona delle vie respiratorie (collo in particolare), perché con il gonfiore che viene provocato dal veleno iniettato provoca la riduzione del cavo orofaringeo fino alla completa occlusione e conseguente pericolo di morte per asfissia. Nei soggetti allergici, inoltre, occorre prestare maggiore attenzione e tempestività di intervento onde prevenire un’eventuale shock anafilattico. Il calabrone è più pericoloso delle altre specie soltanto perché essendo più grande inietta una maggior quantità di veleno per puntura, e non perché sia una più potente tipologia di veleno contrariamente a quanto si pensi. Le punture di vespe sono solitamente il frutto di contatti accidentali oppure di esposizioni incaute ai nidi durante le operazioni di bonifica; un’altra fonte di puntura deriva, soprattutto nel periodo estivo, dalle bevande zuccherate lasciate all’aria aperta e dalla frutta, che possono ospitare delle vespe intente a nutrirsene e che, sentendosi minacciate, pungono il malcapitato.
Habitat e Comportamento
La vespa comune costruisce il proprio nido nel terreno (anche in ex tane dei roditori) e in cavità degli alberi e delle infrastrutture, prediligendo le aree calde e soleggiate. Il nido è di tipo chiuso (il favo è protetto da una copertura esterna e l’accesso è consentito solo tramite uno o più buchi).
Polistes spp. o vespa cartonaia
Distribuzione
Tutte le specie sono molto diffuse in tutta Europa, le quattro sopra riportate le ritroviamo diffuse omogeneamente anche nel nostro territorio
Biologia
La biologia varia da specie a specie ma può essere riassunta per tutte le specie come segue. Le vespe vivono in colonie monoginiche, matriarcali annue dove svernano solo le femmine feconde, che in primavera danno origine ad una nuova colonia (cosiddette fondatrici). In primavera nel nido sono presenti solo una femmina fertile e già fecondata dal precedente autunno e una serie di operaie, il cui numero aumenta progressivamente nei mesi successivi. Le operaie (sterili) si occupano dei lavori di ampliamento del nido e dell’allevamento della prole (anche quella maschile e le future regine feconde). A metà/fine estate avviene l’accoppiamento tra le femmine e i maschi della colonia, e la stessa colonia tende così a scindersi lasciando liberi i membri di dedicarsi alla ricerca di liquidi zuccherini fino ad autunno inoltrato, quando i maschi e le operaie iniziano a morire e le femmine inseminate trascorrono l’inverno in cavità di tronchi, fessure del legno, buchi dei muri, ecc.
Alimentazione
Le vespe si alimentano di liquidi zuccherini dei fiori, dei frutti e dalle larve in sviluppo. Le larve invece sono carnivore e si nutrono di insetti e ragni catturati e ridotti in poltiglia dagli adulti.
Pericoli per la salute
Le vespe sono pericolose per via delle loro punture, dato che ad ogni puntura esse iniettano del veleno nel corpo della vittima. Ogni vespa può pungere ripetutamente, quindi con la quantità di punture ricevute in un breve periodo aumenta anche la pericolosità di questi insetti. Tuttavia occorre prestare particolare attenzione anche ad una sola puntura quando la sede di quest’ultima viene identificata nella zona delle vie respiratorie (collo in particolare), perché con il gonfiore che viene provocato dal veleno iniettato provoca la riduzione del cavo orofaringeo fino alla completa occlusione e conseguente pericolo di morte per asfissia. Nei soggetti allergici, inoltre, occorre prestare maggiore attenzione e tempestività di intervento onde prevenire un’eventuale shock anafilattico. Il calabrone è più pericoloso delle altre specie soltanto perché essendo più grande inietta una maggior quantità di veleno per puntura, e non perché sia una più potente tipologia di veleno contrariamente a quanto si pensi. Le punture di vespe sono solitamente il frutto di contatti accidentali oppure di esposizioni incaute ai nidi durante le operazioni di bonifica; un’altra fonte di puntura deriva, soprattutto nel periodo estivo, dalle bevande zuccherate lasciate all’aria aperta e dalla frutta, che possono ospitare delle vespe intente a nutrirsene e che, sentendosi minacciate, pungono il malcapitato.
Habitat e Comportamento
La vespa cartonaia costruisce il proprio nido nella vegetazione e al in luoghi riparati (tegole, coppi, balconi, ecc.). Il nido è composto da un solo favo rivolto verso il basso ed è privo di parete esterna. Difende il proprio nido a non più di 20-30 cm di distanza, dopodichè non è aggressiva se non provocata.
Vespula germanica o Vespa germanica
Distribuzione
Tutte le specie sono molto diffuse in tutta Europa, le quattro sopra riportate le ritroviamo diffuse omogeneamente anche nel nostro territorio
Biologia
La biologia varia da specie a specie ma può essere riassunta per tutte le specie come segue. Le vespe vivono in colonie monoginiche, matriarcali annue dove svernano solo le femmine feconde, che in primavera danno origine ad una nuova colonia (cosiddette fondatrici). In primavera nel nido sono presenti solo una femmina fertile e già fecondata dal precedente autunno e una serie di operaie, il cui numero aumenta progressivamente nei mesi successivi. Le operaie (sterili) si occupano dei lavori di ampliamento del nido e dell’allevamento della prole (anche quella maschile e le future regine feconde). A metà/fine estate avviene l’accoppiamento tra le femmine e i maschi della colonia, e la stessa colonia tende così a scindersi lasciando liberi i membri di dedicarsi alla ricerca di liquidi zuccherini fino ad autunno inoltrato, quando i maschi e le operaie iniziano a morire e le femmine inseminate trascorrono l’inverno in cavità di tronchi, fessure del legno, buchi dei muri, ecc.
Alimentazione
Le vespe si alimentano di liquidi zuccherini dei fiori, dei frutti e dalle larve in sviluppo. Le larve invece sono carnivore e si nutrono di insetti e ragni catturati e ridotti in poltiglia dagli adulti.
Pericoli per la salute
Le vespe sono pericolose per via delle loro punture, dato che ad ogni puntura esse iniettano del veleno nel corpo della vittima. Ogni vespa può pungere ripetutamente, quindi con la quantità di punture ricevute in un breve periodo aumenta anche la pericolosità di questi insetti. Tuttavia occorre prestare particolare attenzione anche ad una sola puntura quando la sede di quest’ultima viene identificata nella zona delle vie respiratorie (collo in particolare), perché con il gonfiore che viene provocato dal veleno iniettato provoca la riduzione del cavo orofaringeo fino alla completa occlusione e conseguente pericolo di morte per asfissia. Nei soggetti allergici, inoltre, occorre prestare maggiore attenzione e tempestività di intervento onde prevenire un’eventuale shock anafilattico. Il calabrone è più pericoloso delle altre specie soltanto perché essendo più grande inietta una maggior quantità di veleno per puntura, e non perché sia una più potente tipologia di veleno contrariamente a quanto si pensi. Le punture di vespe sono solitamente il frutto di contatti accidentali oppure di esposizioni incaute ai nidi durante le operazioni di bonifica; un’altra fonte di puntura deriva, soprattutto nel periodo estivo, dalle bevande zuccherate lasciate all’aria aperta e dalla frutta, che possono ospitare delle vespe intente a nutrirsene e che, sentendosi minacciate, pungono il malcapitato.
Habitat e Comportamento
La vespa germanica costruisce il proprio nido nel terreno (anche in ex tane dei roditori) e in cavità degli alberi e delle infrastrutture, prediligendo le aree calde e soleggiate. Il nido è di tipo chiuso (il favo è protetto da una copertura esterna e l’accesso è consentito solo tramite uno o più buchi). E’ una specie frenetica e per questo è più facile venirne a contatto ed essere punti.
Vespa crabro o Calabrone
Distribuzione
Tutte le specie sono molto diffuse in tutta Europa, le quattro sopra riportate le ritroviamo diffuse omogeneamente anche nel nostro territorio
Biologia
La biologia varia da specie a specie ma può essere riassunta per tutte le specie come segue. Le vespe vivono in colonie monoginiche, matriarcali annue dove svernano solo le femmine feconde, che in primavera danno origine ad una nuova colonia (cosiddette fondatrici). In primavera nel nido sono presenti solo una femmina fertile e già fecondata dal precedente autunno e una serie di operaie, il cui numero aumenta progressivamente nei mesi successivi. Le operaie (sterili) si occupano dei lavori di ampliamento del nido e dell’allevamento della prole (anche quella maschile e le future regine feconde). A metà/fine estate avviene l’accoppiamento tra le femmine e i maschi della colonia, e la stessa colonia tende così a scindersi lasciando liberi i membri di dedicarsi alla ricerca di liquidi zuccherini fino ad autunno inoltrato, quando i maschi e le operaie iniziano a morire e le femmine inseminate trascorrono l’inverno in cavità di tronchi, fessure del legno, buchi dei muri, ecc.
Alimentazione
Le vespe si alimentano di liquidi zuccherini dei fiori, dei frutti e dalle larve in sviluppo. Le larve invece sono carnivore e si nutrono di insetti e ragni catturati e ridotti in poltiglia dagli adulti.
Pericoli per la salute
Le vespe sono pericolose per via delle loro punture, dato che ad ogni puntura esse iniettano del veleno nel corpo della vittima. Ogni vespa può pungere ripetutamente, quindi con la quantità di punture ricevute in un breve periodo aumenta anche la pericolosità di questi insetti. Tuttavia occorre prestare particolare attenzione anche ad una sola puntura quando la sede di quest’ultima viene identificata nella zona delle vie respiratorie (collo in particolare), perché con il gonfiore che viene provocato dal veleno iniettato provoca la riduzione del cavo orofaringeo fino alla completa occlusione e conseguente pericolo di morte per asfissia. Nei soggetti allergici, inoltre, occorre prestare maggiore attenzione e tempestività di intervento onde prevenire un’eventuale shock anafilattico. Il calabrone è più pericoloso delle altre specie soltanto perché essendo più grande inietta una maggior quantità di veleno per puntura, e non perché sia una più potente tipologia di veleno contrariamente a quanto si pensi. Le punture di vespe sono solitamente il frutto di contatti accidentali oppure di esposizioni incaute ai nidi durante le operazioni di bonifica; un’altra fonte di puntura deriva, soprattutto nel periodo estivo, dalle bevande zuccherate lasciate all’aria aperta e dalla frutta, che possono ospitare delle vespe intente a nutrirsene e che, sentendosi minacciate, pungono il malcapitato.
Habitat e Comportamento
Il calabrone costruisce il proprio nido in cavità degli alberi e delle costruzioni in muratura. E’ una specie facilmente irritabile e molto propensa all’attacco verso l’uomo. Risulta attivo anche di notte e attratto dalla luce.